sabato 26 novembre 2011

Il Mito della "Violenza di Genere" smascherato

E' molto ricorrente l'espressione "violenza contro le donne", ne parlano tutti in un coro di condanna, in una unanime retorica strappalacrime: dal cittadino comune( di ogni estrazione sociale, politica e di ogni latitudine e nazionalità) al politico di ogni schieramento, dal Capo dello Stato al capo di qualunque religione, dal Presidente degli Usa al segretario generale dell' ONU, passando trasversalmente per tutte le visioni e ideologie religiose, filosofiche, sociali, politiche: la Donna è Sacra, e soprattutto intrinsecamente vittima e innocente a prescindere.
Insomma, il genere femminile è stato assurto ad una categoria super protetta sulla cui difesa apriori, collettiva e incondizionata pare che tutte le persone, tutti i politici, tutti i capi di stato, tutti i vari capi di religioni, e quant'altro,sempre divisi e in contrasto tra loro, raggiungano una insolita unità e condivisione di pensiero e di intenti(che sia il "Fica Power"?).
Questo anche perchè a furia di anni e anni di propaganda femminista, si è convinti dell' esistenza di una  cosidetta "Violenza di Genere", locuzione questa che sta ad insinuare che la violenza sia di appannaggio maschile e rivolta unicamente(o in grossa parte) verso le donne, e che raggiunga livelli così alti e spaventosi da far invocare(e ottenere) mobilitazioni e iniziative internazionali e leggi discriminatorie di genere(le c.d "discriminazioni positive) a salvaguardia di ciò che pare essere diventata una categoria quasi divina e in pericolo di estinzione. Un modo sleale di elaborare le statistiche, ingannevole nel diffondere l' informazione, sessista nell'  inquadrare il rapporto fra i sessi, distorto nel concepire il significato della violenza e, quando non distorto, applicato secondo il criterio dei due pesi e due misure, che ha portato a questa spaventosa bufala mondiale della c.d. "Violenza di genere" la quale ha avvelenato moralmente e psicologicamente gran parte della gente e che sta causando una guerra e contrapposizione tra i sessi con conseguente distruzione della famiglia e della società in generale,e nella quale le prime vittime, materiali e morali, di questa situazione risultano gli uomini.

Ecco 10 punti in cui si dimostra che la pretesa "violenza di genere" è una menzogna, una criminale menzogna di impatto globale:

Punto 1- L'espressione "violenza sulle donne" come parola d'ordine di condanna ha chiaramente un retrogusto sessista e razzista in quanto riduce il concetto di violenza a quella commessa da persone appartenenti al genere maschile contro persone appartenenti al genere femminile, escludendo o comunque minimizzando,quindi, le violenze commesse a parti invertite(femmine contro maschi) e anche quelle che pur subite da donne sono commesse da altre donne. Quindi con questa espressione  la violenza non viene condannata in se stessa in quanto la valutazione su di essa viene inquadrata in un' ottica sessista che la rende "cattiva" o meno a seconda del sesso di chi la subisce(femminile) e di chi la usa(maschile). E' "cattiva" se a commetterla è un maschio contro una femmina, è  tollerabile o minimizzabile, o addirittura inesistente se a commetterla è una femmina contro un maschio.

Punto 2 - Condannare solo la violenza(vera o presunta) subita dalle donne e conferendo ad essa un connotato di genere(quello maschile) richiama inequivocabilmente una suddivisone manichea dell' umanità in "buoni" e "cattivi" a seconda del sesso: il male che risiede unicamente nel genere maschile, e il bene unicamente in quello femminile.

Punto 3- Nessuna donna subisce violenza per la sua appartenenza al genere femminile(a parte qualche singolo e isolato caso di qualche serial killer o altro psicopatico simile), come invece spesso può accadere ad una persona appartenente ad una determinata "razza"(violenza razziale), religione(violenza religiosa), fazione politica(violenza politica) e quant'altro. Quei casi di donne che vengono uccise da uomini avvengono nella maggior parte dei casi per motivi di raptus a seguito di un abbandono sentimentale,  oppure di ingiustizie subìte in contenziosi post divorzio oppure per gelosia,quando non dovuti a motivi di criminalità comune(rapine, mafia, ecc). Motivazioni queste che non hanno nulla a che vedere con la misoginia o ad una fantomatica-e mai dimostrata- pulsione di "possessività" sulla donna in quanto donna, ma alla folle disperazione per una ingiustizia subìta(vera o presunta che sia). E' da escludere quindi ogni connotazione di genere in questi delitti, per quanto deprecabili e ingiustificabili siano. E anche la violenza sessuale stessa, la quale viene sbandierata dalla propaganda femminista e mediatica come violenza di genere per eccellenza, vedendo vittime anche tra appartenenti al genere maschile(ad esempio gli stupri in carcere e i bambini maschi vittime di pedofilia) non può essere considerata una violenza di genere, in quanto non è una violenza rivolta solo contro le donne(--->uomini che stuprano altri uomini) nè a senso unico(--->donne che abusano di bambini, maschi o femmine). Aggiungasi inoltre i bambini vittime di violenze materne(specie gli infanticidi) e di quelli vittime di maestre di scuole materne ed elementari, casi questi tutt' altro che rari e che ultimamente stanno incominciando ad essere svelati in tutta la loro cruda realtà e drammaticità. Alla luce di ciò, quindi, appare ridicolo parlare di "violenza di genere", in quanto le donne sono tutt'altro che immuni dall' usare violenza fisiche dirette,  e se ci particolarizziamo alle violenze sui bambini, le donne non solo non sono meno violente degli uomini, ma-dati alla mano-sono ancor più violente.

Punto 4- A subire violenze e reati di ogni genere sono maggiormente gli appartenenti al genere maschile. Se ci particolarizziamo sugli omicidi, in Occidente, vediamo che per ogni per ogni femmina ammazzata, vi sono almeno 3 maschi ammazzati, e  di ogni 4 morti ammazzati, 3 sono maschi. Stessa cosa si può dire per altri reati(eccetto quelli sessuali, di cui comunque i casi accertati sono veramente pochi rispetto al numero delle altre violenze accertate) e con rapporti ancora più preponderanti a svantaggio maschile.  Quindi anche se si vuole identificare la violenza con la "violenza maschile", le prime vittime di tale pretesa "violenza maschile" rimangono comunque i maschi e non le femmine.

Punto 5-Per commettere una violenza fisica e diretta non occorre necessariamente avere una mole fisica maggiore di quella della vittima, in quanto si può colpire la vittima, e quindi lederla, con una arma, propria o impropria che sia(ferro da stiro, posate, ecc, come spesso accade nelle violenza domestiche commesse da donne contro mariti e figli) e con effetti maggiori rispetto a quella commessa a "mani nude". Gli uomini vittime di violenza fisiche femminili, generalmente, rispetto alle donne vitime(vere o presunte) di violenza, sono più restii a  denunciare in quanto secondo la mentalità comune essere picchiati da una donna è motivo di vergogna ed espressione di "virilità disonorata" ;e quelli che denunciano non vengono presi in considerazione o addirittura vengono derisi. Aggiungasi, inoltre, che non pochi uomini si lasciano picchiare da donne senza reagire in quanto ingabbiati e paralizzati dall' onnipresente paradigma sociale e morale secondo cui un uomo non può mai mettere le mani addosso ad una donna, anche a costo di prenderle.

Punto 6-Per commettere violenza non sempre è necessario esercitarla personalmente e direttamente ma si può benissimo delegarla ad una persona terza. Spesso le donne quando devono commettere violenza su un uomo, la delegano ad un altro uomo(familiare, marito, amante, ecc); un modo questo per "lavarsi le mani" e per meglio sfuggire alla Giustizia, ma che moralmente è molto più ripugnanante(in quanto entra in gioco anche la viltà) e infatti per legge il mandante è spesso punito in modo maggiore rispetto all' esecutore. Una variante di questo genere di violenza, è l'uccisione del marito tramite veleno(o altri modi "silenziosi" simili). Metodologia criminale tipicamente femminile, questa, che rende estremamente difficile, se non impossibile catalogare e registrare la morte della vittima in un omicidio in quanto quando una persona sopra i trenta anni(specie over 40) muore improvvisamente, specie nel sonno, automaticamente si ascrive  quella morte ad un infarto o ictus, e quindi non ne conseguono indagini giudiziarie. In taluni casi, però, in modalità e circostanze assolutamente fortuite sono stati scoperti casi di omicidi contro mariti dovuti ad avvelenamenti, quindi questo fa concludere che certamente il numero di vittime di questa odiosa , vile e abietta forma di omicidio sia molto più elevato rispetto a quello dei casi ufficialmente scoperti. Bene farebbero, quindi, le autorità preposte a predisporre autopsie sulle salme di quegli uomini sposati morti improvvisamente, forse nella maggioranza dei casi verrebbe confermata la morte naturale, ma di sicuro si accerterebbero anche omicidi altrimenti non rilevabili.

Punto 7-La violenza può essere avallata o indotta o stimolata tramite pressioni psicologiche o sentimentali, oppure intrighi, ricatti, ecc. convogliandola quindi dall'aggressore alla vittima. Molti uomini indotti emotivamente dalle loro partner(e talvolta anche ricattati di essere lasciati) commettono violenza su altri uomini, in nome di quella perversa e distorta concezione di "virilità" basata sulla "protezione e sicurezza"  e che come è risaputo è una "qualità" richiesta da non poche donne(ecco perchè gli uomini bulli,maneschi e "capo-branco" sono pieni di donne, di sicuro hanno molto più successo con le donne rispetto ad uomini bonari o timidi ma molto più intelligenti). Ogni giorno vi sono migliaia e migliaia di uomini aggrediti da altri maschi sotto gli occhi compiacenti e istiganti delle fidanzate o mogli dell' aggressore, così orgogliose dei loro "cavalieri" che agiscono da capi branco. Come si vede, molte donne non hanno paura affatto di avere fidanzati o mariti violenti, anzi ne sono orgogliose  spesso avallando e istigando le loro violenze contro altri uomini, a patto però che non mettano le mani anche su di loro. Ciò non sminuisce, ovviamente, la responsabilità degli aggressori uomini in questa tipologia di violenza, però mette in evidenza una altra violenza che c'è dietro, cioè la violenza istigatrice. Le donne, sempre pronte a usare il luogo comune "dietro un grande uomo, c'è una grande donna" per sminuire i meriti maschili appropriandosene slealmente, mai una volta si chiedono se è il caso di dire anche "dietro un uomo violento, c'è una donna violenta", perchè sarebbe troppo scomodo per la propaganda  femminista, ma in taluni casi le violenze di uomini contro altri uomini avvengono secondo questa dinamica.. Esempi estremi sono di quei sovrani o capi di stato che pur non essendo stati crudeli, sono passati alla storia come crudeli in quanto manovrati da dietro le quinte dalle loro mogli, loro, sì, veramente crudeli. Si potrebbe citare il re Luigi XVI di Francia(manipolo della sua moglie Maria Antonietta), solo per far un esempio.

Punto 8- Non esiste solo la violenza  fisica e tangibibile,penalmente perseguita, diretta o indiretta che sia. La violenza è anche e soprattutto quella psicologica, sentimentale e morale che in quanto più subdola e meno tangibile si nota di meno e penalmente non è perseguita ma che spesso è molto più devastante della violenza fisica in quanto cagiona ferite interiori ed esistenziali talora difficilmente rimarginabili e che come tali possono distruggere una vita o comunque comprometterla gravemente nella qualità. Far soffrire una persona facendo del male ai suoi sentimenti, è la più classica, feroce e diffusa delle violenza psicologiche. In questi casi non si può addurre la maggiore fisicità maschile rispetto a quella femminile come scusa per monopolizzare le vittime di violenza al genere femminile, e quindi su questo genere di violenze le donne non sono carnefici da meno rispetto agli uomini, anzi lo sono di più. Spesso quando si fa presente questo aspetto della violenza psicologica, molte donne obiettano affermando che un conto è  subire la cattiveria di una persona un altro conto è la violenza fisica e che a loro avviso subirebbero solo le donne. Eppure le tante "statistiche" sulla violenza contro le donne comprendono anche una pretesa "violenza psicologica"(e che quindi contribuiscono notevolmente ad accresce le cifre), quindi se  anche la violenza psicologica rientra nelle forme di violenze che le suddette  "indagini" inseriscono nelle loro statistiche, allora ciò, per coerenza, dovrebbe valere anche per le violenze psicologiche che gli uomini subiscono dalle donne, ma come si sa, usare due pesi e due misure contraddistingue la propaganda femminista e l'atteggiamento di non poche donne quando devono esaltare il loro genere a discapito di quello maschile.
Se, poi,  addirittura anche una semplice critica al modo di vestire o di cucinare rivolta da un uomo verso la moglie o la fidanzata viene catalogata da queste "ricerche"(in primis quella famosa dell' commissionata dal  "Ministero delle Pari Opportunità" all' Istat) come "violenza"(psicologica), allora con questo criterio, gli uomini risultano le prime vittime di violenza psicologica in quanto le donne criticano gli uomini molto di più di quanto succede a parti invertite, e inoltre se aggiungiamo la tragica situazione dei padri separati(abbandonati dalle loro mogli spesso per motivi pretestuosi  e defraudati di casa e averi, e molto spessi preclusi dalle ex di poter vedere i loro figli e talora rimanendo vittime di false accuse strumentali da parte delle ex mogli) la quale situazione ben si configura a tutti gli effetti come violenza psicologica e morale, abbiamo una riprova di come le maggiori vittime di questa tipologia di violenza siano gli uomini. Tra le vittime di violenza vanno aggiunte, quindi, anche le vittime di depressione o suicidio a seguito di una forte ingiustizia subita. E' da nazista attribuire alla persona depressa o suicida la colpa del suo stato o del suo gesto assolvendo quindi da ogni colpa e responsabilità coloro che con la loro condotta dolosamente  vile, disumana, abietta e spietata hanno portato tale persona a sprofondare in quello stato di abbattimento interiore e psicologico che l'ha fatta cadere nella depressione o, peggio, nel suicidio. E il fatto che il suicidio, in Occidente, sia un male quasi esclusivamente maschile è un ulteriore indizio di come le maggiori vittime di violenza psicologica siano gli uomini.

Punto 9-Per distruggere una persona è molto più efficace agire attraverso vie legali, ricorrendo alla calunnia, piuttosto che usare qualunque violenza fisica, specie se le leggi sono fatte a misura di quella categoria cui appartiene il calunniatore. E' il caso delle tante leggi sulla "violenza contro le donne" che ogni anno si susseguono a seguito delle pressioni popolari ogni qualvolta i mass media raccontano spasmodicamente presunti casi di violenze sessuali, e che oltre ad aver aumentato in modo sproporzionato le pene hanno cancellato  ogni garanzia giudiziaria e carceraria per le persone accusate di questi reati, in particolare è stata invertita l' onere della prova(passando quindi a carico dell' accusatore a carico dell' accusato, in barba all' art 27 della Costituzione), quindi di fronte alla semplice denuncia, l' uomo accusato da una donna subisce immediatamente restrizioni della libertà e se non riesce a trovare prove a propria discolpa(cosa estremamente difficile per questa tipologia di reato) viene automaticamente-per "default"- condannato.
Ecco perchè molto spesso le donne in fase di divorzio, non paghe di aver abbandonato il loro marito(spesso per i motivi più pretesuosi e abietti), di  averlo privato della casa, degli averi e dei figli(essere allontanati da un figlio è la peggiore delle violenze psicologiche), cercano di distruggerlo definitivamente e irrimediabilmente, ricorrendo alle false accuse di abuso. Criminale malcostume, questo, usato da moltitudini di donne e dai loro avvocati, che la Magistratura ha smascherato e svelato: almeno l' 80% di queste accuse sono false, ma intanto il povero ex marito se è fortunato a riuscire a dimostrare la sua innocenza(in barba all' art. 27 della Costituzione che afferma che l' imputato è presunto innocente, e che quindi è l'accusa che deve portare prove) ha dovuto prima passare anni e anni di calvario giudiziario e psicologico, tra carcere, provedimenti restrittivi vari, sofferenze psicologiche(spesso morte per crepacuore o suicidi),umiliazione,vergogna davanti a tutti per l'accusa infamante, emarginazione e quant' altro, e senza che poi riceva giustizia e risarcimento. E questo è il caso dei più fortunati, perchè non tutti hanno la fortuna di riuscire a trovare prove, e quindi al danno materiale, morale e psicologico subìto dal divorzio subiscono il colpo di grazia dalla ex  moglie che agisce grazie alle grinfie di una iniqua "Giustizia" penale e civile.
Questa è la situazione in cui versano milioni di padri separati, pertanto di fronte a questa situazione, è davvero fuori luogo e offensivo parlare di "violenza maschile contro le donne". Le donne sono carnefici come e più degli uomini. Va da sè che le calunnie sono diffuse per tutti gli altri tipi di reati e a prescindere dal sesso, ma quelle legate ai reati di "abuso sessuale" o "maltrattamenti" sono molto più frequenti per i motivi prima detti, al punto che sono diventati una strategia collettiva femminile per distruggere gli uomini a loro sgraditi, sia essi loro ex mariti o avversari da far fuori(specie in ambito lavorativo).  Questo è un vero e proprio crimine di massa femminile.

Punto 10- I dati e le satistiche citate dai media a riguardo della "violenza sulle donne" sono artificiosamente gonfiati e sballati in quanto elaborati e/o delegati da enti e organi dichiaratamente femministi sulla cui obiettività, quindi, non solo è lecito ma anche obbligatorio dubitare. Siccome oggettivamente il numero di donne vittime di "violenza maschile" è abbastanza esiguo per accreditare il vittimismo femminista a riguardo di un fantomatico "femminicidio", si cerca di ripiegare attraverso trucchetti che servono a confondere le idee del popolo sprovveduto e ignaro in modo tale da infondergli la percezione dell' esistenza di un allarme sulla violenza contro le donne. Il primo metodo è quello di propagandare cifre e statistiche a riguardo di violenze contro donne da esse non denunciate, ben sapendo che quasi nessuno si chiederà di come sia possibile stabilire e quantificare oggettivamente cose che non essendo mai state dichiarate e denunciate non possono certo far statistica. Il secondo metodo- in realtà una integrazione e implementazione del primo - è quello di far lievitare le cifre catalogando come violenza anche azioni che non sono affatto violenze, e questo lo si fa attraverso pseudo-indagini telefoniche su un campione di qualche migliaio di donne(sul cui campione si pretende di descrivere e quantificare un fenomeno su una realtà di milioni e milioni di donne) alle quali vengono poste delle domande subdole, e in base alla risposta gli intervistatori stabiliscono arbitrariamente se hanno subito o no violenza e, se sì, che tipo di violenza. Pertanto molto spesso alle donne intervistate vengono truffaldinamente attribuite violenze da esse assolutamente non dichiarate nell' intervista telefonica in questione, falsando il loro pensiero. Come accennato in un altro punto, anche semplici e naturali critiche vengono catalogate come "violenza". Di qui i numeri gonfiati che caratterizzano le statistiche sulla "violenza contro le donne", cifre queste volte a creare clamore e allarme sociali e quindi finalizzate a spingere il legislatore a formulare leggi repressive di genere che tanto consenso riscuotono nell' elettorato(femminile e maschile).

Conclusione:

Come si può vedere, la violenza ha tanti volti e sfaccettature spaziando quindi da quella diretta a quella indiretta, da quella visibile a quella invisbile, da quella penalmente illecita a quella penalmente lecita, e così via. Quindi non è assolutamente vero che globalmente le femmine ricevano dai maschi maggiore violenza rispetto a quanto succede a parti invertite. La propaganda femminista altro non ha fatto che gonfiare il numero di quelle subìte da donne anche a costo di considerare violenze azioni che non sono affatto violenze, e minimizzare, nascondere o negare(a seconda dei casi) quelle subìte dagli uomini. Bisogna respingere con forza l'arrogante pretesa propagandistica femminista che non solo considera le vittime della violenza una prerogativa femminile ma che addirittura diversifica la gravità della violenza in base al sesso di chi la usa e di chi la subisce. Logica, questa, disgustosamente razzista e sessista, eppure accettata e fatta propria da gran parte della società. Al contrario, la gravità di una violenza non sta nel sesso(nè in una "razza" o religione) ma in tanti altri fattori quali il danno oggettivo subìto, il contesto in cui è avvenuta la violenza, il movente, l'età della vittima, e quant'altro.
Ragioni, queste, per cui è grottesco e sessista ricondurre la Violenza ad una questione di genere, cioè come se fosse una  caratteristica  propria  del genere maschile(e non anche di quello femminile) e rivolta esclusivamente contro appartenenti al genere femminile. Non esiste, quindi, nessuna "Violenza di genere", non è assolutamente vero che le violenze le subiscono più le donne che gli uomini e che le donne vengano discriminate; questa è una criminogena  menzogna diffusa efficacemente, da anni, dalla propaganda istituzionale e mediatica femminista, a furia di essere ripetuta e riproposta ossessivamente e a disco rotto in ogni discorso, in ogni angolo mediatico, in ogni iniziativa sociale e politica instillandosi nella mente della gente in modo così radicato che sempre più donne si credono di appartenere ad un genere "innocente e vittima" a prescindere e quindi sono convinte di avere un credito morale verso gli uomini solo per la loro appartenenza al genere femminile, e, di riflesso, molti uomini a furia di vedere il loro genere di appartenenza messo sul banco degli imputati nei tanti e troppi piagnistei femministi e femminili che imperversano dappertutto, sono convinti di essere in perenne debito nei confronti del genere femminile per colpe da loro non commesse, ma solo per appartenere al genere maschile. Ecco il risultato della criminale opera di ingegneria sociale attuata dal Femminismo.
Ecco perchè la parola d'ordine  "no alla violenza contro le donne" va respinta e condannata. Bisogna dire "No alla Violenza", e basta.
Soprattutto, bisogna dire No al Femminismo.

NOTE:
-Indagini svolte da organi molto più seri, competenti ed obiettivi di quelli composti da invasate femministe che berciano insulti e calunnie contro il genere maschile i poveri padri separati, hanno rilevato ben altri dati sulla violenza domestica, dai quali si ricava che in ambito di violenza domestica  le donne non solo non sono meno violente degli uomini ma anche più violente:
http://violenza-donne.blogspot.com/2008/12/dati-sulle-violenze-domestiche-non_19.html  (si veda anche su questo altro link: http://antifeminist.altervista.org/risorse/dati_dv.htm )
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/05/violenza-di-genere-unaltra-statistica.html

-Dal momento che il cosiddetto "Stalking" è stato recentemente messo come reato per volontà delle femministe,e messo in conto nelle "indagini" e "statistiche" femministe a riguardo della violenza sulle donne,ecco qui uno studio sullo Stalking al femminile:
http://violenza-donne.blogspot.com/2006/12/stalking.html

-Per avere una idea di come vengono condotte le "indagini" statistiche sulla "violenza contro le donne", si veda qui la disonesta e sleale procedura che viene messa in atto, e così ci si rende conto sul perchè ne vengono fuori dati così gonfiati e sballati da far credere che le donne siano vittime a destra e manca di violenze. Per fortuna non è così:

http://www.adiantum.it/public/468-istat--in-italia-la-prima-causa-di-morte-degli-uomini-%C3%A8-per-mano-femminile.asp


-Qui, è svelata la clamorosa balla ancora oggi diffusa dai media secondo cui la prima casua di morte delle donne tra i 15 e i 44 anni sarebbe la violenza maschile(di qui lo scellerato ed infame sloganmediatico e femminista "uccide più l'amore che il tumore")
http://giustiziaintelligente.blogspot.com/2010/03/una-mimosa-da-frassi.html
http://ilvolodidedalo.blogspot.com/2009/07/lettera-di-rino-barnart-repubblica.html
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/03/ne-uccide-piu-lamore-che-il-tumore.html
Balla così grossolana e imbarazzante, questa, che Amnesty International dovette smentirla, cancellando, poi, furbescamente la pagina web della smentita, perchè evidentemente troppo imbarazzante per la propaganda femminista.  Per fortuna persone intelligenti, prevedendo questa loro mossa,pensarono bene di salvare quella pagina web:
http://www.comunicazionedigenere.it/httpasiapacific.amnesty.orglibraryindexengACT770012004.pdf

-Rapporti lesbisci violenti al pari di quelli eterosessuali, ma,si sa, la violenza contro le donne è da condannare solo se a commetterla sono i "maski":
 http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/violenza-delle-donne-sulle-donne-il.html

-Indagine del Ministero della Salute Usa(cioè di un paese in cui toccare una donna equivale a passare tutta la vita in carcere) sui maltrattamenti sui minori, secondo cui le donne maltrattano più degli uomini:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/violenza-domestica-e-maltrattamento-su.html

 -Ecco, le cifre sulla tratta della prostituzione che i luoghi comuni femministi fanno ricadere sul maschile(come se i consumatori di droga fossero i responsabili del traffico di droga). In Italia solo il 10% è vittima della tratta. Nel mondo il 60% dei condannati per sfruttamento sono donne.

http://violenza-donne.blogspot.com/2002/10/prostitute-in-italia-solo-il-10-e.html

-Gli infanticidi materni, vera e propria piaga femminile.

-Sempre a riguardo dei maltrattamenti commessi da donne sui bambini, questo è un coraggioso servizio della giornalista Giovanna Botteri del TG3:
http://www.youtube.com/watch?v=DsoJIciyPQI

-Sulla violenza giudiziaria femminile delle false accuse contro uomini:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/11/tre-pm-donne-svelano-le-false-accuse.html

http://www.comunicazionedigenere.it/2011/06/15/il-pm-carmen-pugliese-rilancia-lallarme-false-accuse-strumentali-e-ricatti-da-ex-mogli-8-denunce-su-10-di-maltrattamenti-familiari-sono-false/

-Nella Spagna devastata dal crudele femminismo zapateriano, di false accuse  di donne contro gli ex mariti ne avvengono almeno 350 al giorno:
http://www.youtube.com/watch?v=NyJKTCfJeHA


-La famosa attivista francese Elisabeth Badinter(moglie del più noto attivista dei diritti umani, Robert Badinter, abolitore della pena di morte in Francia nel 1981), da sempre impegnata nel fronte della "difesa delle donne", svela gli inganni e le mistificazioni delle "indagini" che si occupano di violenza contro le donne:
http://violenza-donne.blogspot.com/2009/01/la-strada-degli-errori.html

-Erin Pizzey, attivista femminista inglese,fondatrice dei Centri AntiViolenza per donne, svelò che il fine di questi enti è la guerra contro il genere maschile, e per questa sua coraggiosa confessione, venne minacciata di morte dalle femministe e costretta a scappare all' estero:

http://www.centriantiviolenza.it/the_truth_archives/centri-antiviolenza-ne-la-parla-la-fondatrice-erin-pizzey/

 -Tra le violenze morali e sentimentali commesse da donne contro gli uomini va certamente classificato anche l' odioso,criminogeno e da sempre diffuso  malcostume femminile di nascondere al marito la paternità dei figli nati sotto una relazione adultera. Si calcola che almeno il 15-20% delle persone nate sono figli illegittimi, e quindi gli ignari mariti abbracciano, amano e mantengono persone di cui si credono padri. Questa è una delle peggiori degradazioni e umiliazioni morali cui può andare incontro un essere umano(e aggiungasi anche il danno materiale, perchè si mantengono figli non propri nati truffaldinamente sotto una infame relazione adultera). Questo testimonia di come moltissime donne non abbiano il benchè minimo rispetto per la dignità maschile, pretendendo tale rispetto, però, a senso unico dagli uomini, e quasi sempre ricevendolo.

23 commenti:

AntiFeminist ha detto...

Ottimo articolo, questa espressione "violenza di genere" è una boiata femminista, mentre il termine "femminicidio" fa ridere i polli.

Le femministe vorrebbero trasformare il genere femminile in una sorta di nuovo "popolo eletto", sulla falsariga del "popolo ebraico". Ed esattamente come alcuni ebrei fondamentalisti che si rifanno al razzismo talmudico parlano di "olocausto" quando viene ucciso un singolo ebreo, come se l'uccisione di un ebreo fosse qualcosa di più grave dell'uccisione di un non-ebreo, molte femministe si sono inventate questo nomignolo per far passare l'idea secondo cui l'uccisione di una donna sarebbe una sorta di "olocausto femminile", un "femminicidio".

E' un termine che vuole porre la femmina in una posizione di "sacralità", quindi di valore superiore, rispetto agli uomini.

Definire poi "forzatura" la tesi secondo cui ogni volta che una donna viene uccisa da un uomo il motivo che ci sta dietro è "l'odio antifemminile", è a dir poco un eufemismo.

Icarus.10 ha detto...

E' un termine che vuole porre la femmina in una posizione di "sacralità", quindi di valore superiore, rispetto agli uomini.

Il bello è che lo dicono apertamente, dicono che la "donna dà la vita" e quindi lei ha la priorità sugli uomini al fine del "mantenimento della specie".
Pare una barzelletta, se non fosse per il fatto che a questo paradigma sottostanno tranquillamente quasi tutti.

Anonimo ha detto...

Ottimo.
Una nuova articolata disamina di questa utile fandonia femminista.
Utile nella guerra contro gli UU.

L'invenzione della c.d. "violenza di genere" è una diversa formulazione delle accuse criminalizzatrici degli UU.

Uno strumento di manipolazione.

Ed è pure vero che abbiamo di fronte a noi una Nuova Aristocrazia che ha già istituito il delitto di lesa maestà.

Se già il semplice sguardo machile è violenza...

Rino DV

Icarus.10 ha detto...

Se già il semplice sguardo maschile è violenza

E considerata "violenza" e viene registrata come tale da questi fantomatici sondaggi pagati coi soldi dei contribuenti. Essere mollati, e come se non bastasse privati di casa, averi, figli e vittime di false accuse invece non è considerata violenza, ma "cose che capitano nella vita".

Intanto, proprio nel giorno in cui-mi dicono-che è stata mandata in onda su Rai 1 una fiction dove si parla della tragica situazione di un padre separato(interpretato da Beppe Fiorello), è stata inserita la partita Napoli-Juventus di campionato(annullata venti giorni fa per pioggia nonostante nell' ora della partita a Napoli non piovesse da varie ore e ci fosse il sole). Non vorrei che fosse stato tutto premeditato per boicottare questa fiction e quindi per far vedere quante meno persone possibili questa fiction, ma coincidenza o non coincidenza, milioni di persone sono state dirottate sugli schermi di SKY per questa importantissima partita, non potendo così vedere un film che avrebbe potuto svegliarli dal torpore

Nelson ha detto...

Grandiosa analisi, forse la migliore e la più completa e articolata che io abbia mai visto esposto in ambito QM sull' argomento della "violenza di genere".

Però voglio farti una domanda off topic: come mai questo blog è così poco commentato?

Optimus Prime ha detto...

Salve , concordo con tutti voi, però vorrei aggiungere che molta gente l'ha vista la fiction, e riconoscono che effettivamente è un problema.

Comunque la cosa che mi fa rabbia è le femministe e i loro servi maschi sono persone che si spacciano per tolleranti, aperte di mente e democratiche, così che oltre che sleali e criminiali, sono anche fraudolente.

Leggetevi questa notizia dagli USA allucinante :

http://attualissimo.it/la-maestra-e-carina-bambino-di-9-anni-sospeso-per-molestia-sessuale/

(la sospensione è stata ritrattata, è vero, ma lo scandalo deriva dalla sola richiesta di sospensione)

Optimus Prime ha detto...

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/12/07/visualizza_new.html_8500734.html

Avete notate che subito dopo la trasmissione "Sarò sempre tuo padre" esce questa robaccia disinformatrice ?

Icarus.10 ha detto...

Sì, e non è ancora nulla, ora mi sa che ordineranno di fare qualche fiction "riparatrice" con la regia di registe FemiNazi.

Per quanto riguarda la cavolata sparata nella notizia del link, ovviamente non cita le fonti precise nè il criterio metodologico con cui sono arrivate a queste conclusioni, ma tanto basta per far presa sul popolino("ah se lo dice l' Ansa" "se lo dice Repubblica", "se lo dice l' Istat").

Ammettiamo per assurdo che sia vero ciò che sta scritto in questa notizia, ciò che questi propagandisti FemmiNazi non dicono è che:

1) E' sempre l'ex marito(e non l' ex moglie) a rimanere senza casa, quindi a ciò che gli rimane dal suo stipendio mutilato tra alimenti, assegni di mantenimento e soldi per pagarsi avvocati per via delle false accuse di lei(che ricordiamo, sono quasi sempre false), deve togliere anche i soldi per l' affitto di una casa(che oggi come oggi non si scende sotto gli 800euro mensili), ma nella maggior parte dei casi il suo stipendio è così mutilato dalla sua ex che non riesce nemmeno ad affittarsi una casa e quindi deve dormire nella sua auto(quando non gliela pignorano, perchè in molti casi gli pignorano anche l'auto per mantenere l' Orca ex moglie) oltre che mangiare alla mensa della Caritas.Alla Caritas vi è una emergenza padri separati, non certo donne divorziate(semmai vi sono donne straniere).

2)Molto spesso una donna divorziata, oltre alla casa e i soldi dell' ex gode dell' apporto economico e materiale di un eventuale amante, configurando quindi una relazione "non ufficiale" che come tale non si può dimostrare(perchè non certificata da documenti).

Inoltre aggiungasi che:

3) I divorzi sono chiesti quasi sempre dalle donne, quindi qualunque- vero o presunto- disagio in cui può incorrere una donna nel post divorzio non avviene suo malgrado(a a meno che non glielo abbia ordinato il medico di divorziare). Al contrario, un uomo il divorzio lo subisce, perchè non lo chiede lui, e quindi i disagi in cui va incontro nel post divorzio avvengono suo malgrado. Quindi c'è una bella differenza di fondo tra i (presunti) disagi in cui può incorrere una donna divorziata e quelli in cui incorre un uomo divorziato.

Optimus Prime ha detto...

Concordo con te, Icarus .

Il fatto che il link che ho messo non contiene nessuna fonte è rilevante, e solo le menti aperte possono notare questo.

Del resto basterebbe dare un'occhiata nelle associazioni Caritas ( a proposito perchè nessuno le ha mai intervistate? ) per capire da che parte risiede il problema.

Vi cito un famoso detto di Lincon che fa al caso nostro :

"E' possibile ingannare tutti per un breve periodo, è possibile ingannare pochi per sempre , ma è impossibile ingannare tutti per sempre" .

Sarò ottimista ma io sono convinto che le bugie femministe non potranno durare per sempre.

Nelson ha detto...

Icarus, ti volevo chiedere cosa ne pensi di questo affermazione in riferimento ai siti antifemministi(tra cui nelle note in calce è indicato anche il tuo): "I gruppi d’area antifemminista, in effetti, sono movimenti militanti, simmetrici alla
controparte femminista, che alle analisi culturali antepongono la lotta

http://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_656_Questione_maschile.pdf

Nelson ha detto...

Ah ti chiedo una altra cosa: sul forum ho letto un intervento secondo il quale si dovrebbe aumentare la gravità del concetto di stupro in modo tale da aumentare la garanzie processuali(onere della prova) nei confronti degli accusati di questo reato. Te che ne pensi?

Icarus.10 ha detto...

Nelson, nei commenti si deve evitare per quanto possibile gli off topic, la tua prima domanda è off topic, la seconda no. Rispondo, comune, ad entrambe.

1)Se si stava riferendo anche a me, allora evidentemente Armando non sa quello che dice o è in mala fede, delle due l' una. Spero la prima ipotesi. Nel mio blog vi sono eccome analisi, anzi vi sono solo e soltanto analisi che puntualmente vengono scopiazzate da alcuni e fatte passare per proprie.

Piuttosto mi duole constatare che molti in ambito QM rifiutano di dirsi "antifemministi". Grave, molto grave.

Icarus.10 ha detto...

2)Sì questa perla l'avevo già sentita un paio di anni fa su quel forum (smontandola punto per punto) ma dando un' occhiata al forum vedo, come mi hai segnalato, che è stata riproposta da una tizia che rilancia la "ricetta": per aumentare le garanzie processuali a favore dell' accusato bisogna aumentare la gravità del concetto del reato(e quindi anche la relativa pena). Tesi strampalata questa che non meriterebbe nemmeno di essere ribattuta tanto è assurda, al contrario la storia insegna che è accaduto e accade l' esatto contrario.

Infatti non mi pare che il concetto di stupro sia stato degradato,anzi al contrario pare che tutti all' unisono(tranne noi che ci occupiamo di QM) dicono che sia addirittura più grave di un omicidio elevandolo quindi ad "omicidio dell' anima", eppure ciò nonostante per questo reato l' onere della prova a carico della accusa-che secondo la logica di questi veterani forumisti si sarebbe dovuto rafforzare-è stato completamente stravolto e invertito. Questo perchè , quanto più un reato viene percepito grave dalla società tanto più si innesca a livello emotivo un senso di rabbia irrazionale al punto che la paura di far rimanere un colpevole di questo reato in libertà prevale su quella di mandare un innocente in galera, e quindi giudici e legislatori immersi in questo collettivo clima emotivo si adeguano e agiscono in forza di esso tendendo a restringere l' opzione garantista a favore di quella forcaiola e repressiva. I fatti lo dimostrano, sono sempre andate così le cose.

Al contrario le garanzie processuali per gli accusati di un reato aumentano quando esso è percepito quanto meno grave possibile in quanto solo così nella trattazione e nella repressione di esso la società(e i giudici e legislatori che agiscono in funzione del sentimento popolare) si mantiene dentro il campo della calma e razionalità, indispensabili requisiti, questi, per una legislazione e un processo equi.

La percentuale con più false accuse in assoluto riguarda proprio quelli inerenti a reati sessuali, cioè di reati la cui gravità viene percepita sproporzionatamente(in rialzo) rispetto a quella vera ed oggettiva(cioè uno stupro è grave, su questo non ci piove, ma non quanto un omicidio, eppure secondo il sentimento comune e dominante è l'esatto contrario).

Come vedi, caro Nelson,questi qui da un lato condannano il fatto che sia stata soppressa l' onere della prova a carico dell' accusa ma poi dall' altro lato ipocritamente ne giustificano la causa(cioè chiedendo l'aumento della gravità).

Questo è quello che ho sempre denunciato nella mia rilevazione e analisi dello "Stuprazionismo". Ma non le entra nel cercello a questa gente.

AntiFeminist ha detto...

Nelson: "I gruppi d’area antifemminista, in effetti, sono movimenti militanti, simmetrici alla
controparte femminista, che alle analisi culturali antepongono la lotta"
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Sono curioso di sapere quale tipo di "lotta" hanno mai fatto i gruppi di area antifemminista. Quale ? Non mi risulta che abbiano mai fatto manifestazioni o altro, quelle le hanno fatte solo le organizzazioni dei padri separati.

Gli antifemministi per il momento si sono dedicati solamente ad una cosa: l'analisi culturale. Un esempio storico è Ernest Belfort Bax, autore di "La Frode del Femminismo". Se non è analisi culturale quella...

Inoltre, dire che le femministe non fanno "analisi culturale" è ridicolo. Gran parte della loro azione è "analisi culturale". E l'analisi culturale viene fatta anche dagli antifemministi, come ben evidenziato da Icarus, che fa ben notare come certi che non si definiscono antifemministi, "scopiazzino" allegramente certi concetti dai siti antifemministi, per poi riproporli rimasticati nei loro siti "di analisi culturale" come "originali" e "farina del proprio sacco".

Insomma, non vorrei che dietro certe sciocche sparate ci sia la Sindrome del Principe Azzurro (roba del tipo: "gli antifemministi sono il simmetrico delle femministe, noi invece siamo Maschi Buoni") con lo scopo di accattivarsi le simpatie femminili. Insomma una tattica che puzza di falso lontano un miglio. Una tattica da maschipentiti.

Optimus Prime ha detto...

Ragazzi mi spiegate per quale assurdo presupposto molti si schifano a definirsi antifemministi ?

Icarus.10 ha detto...

Il motivo per cui gran parte di coloro che si occupano di QM si rifiuta di aderire(culturalmente) all' AntiFemminismo è perchè alcuni di loro ritengono che ad essere sbagliato e dannoso non è il Femminismo di per sè ma una sua presunta "degenerazione" che loro chiamano "post-femminismo" e con altri termini simili; altri di loro invece pur ritenendo che il Femminismo sia sbagliato, credono che esso non esista se non nella mente di alcune poche pazzoidi, e quindi ritengono che il problema sia solo giuridico e non anche culturale(non sapendo invece che alla base di una giurisdizione antimaschile vi è una cultura antimaschile, cioè il Femminismo che è a monte). Addirittura uno di loro aprì sul forum un Thread intitolato, se non ricordo male, "basta con l' antifemminismo" o qualcosa del genere.

Insomma questi due filoni di pensiero-pur partendo da versanti diversi- ritengono che sia sbagliato lottare contro il Femminismo.

Quindi ad essere AntiFemministi,nell' ambito della QM, siamo solo cinque o sei...al max una decina. Figuriamoci quindi quanti antifemministi ci siano al di fuori della QM: nessuno o quasi.
Questo è gravissimo.

Va da sè che alla base di tutto ciò vi è anche una certa insensata e irrazionale dipendenza dal politicamente corretto, cioè la paura di risultare poco presentabili nei confronti dei più, di non risultare abbastanza accattivanti nei confronti del femminile. Ma con questa pavidità e con questa sudditanza psicologica nei confronti del femminile non si va da nessuna parte.

Lungi da me però voler polemizzare con questi ambiti della QM in quanto il nemico da combattere(culturalmente parlando) è il Femminismo.

Optimus Prime ha detto...

In ogni caso , bisognerebbe far capire tutto questi agli "antifemministi" che dici tu, in quanto se veramente credono che non bisogna lottare contro il femminismo (?!?!) non faranno di certo bene alla causa.

Comunque vi segnalo questo schifo proveniente dalla Bosnia , che sicuramente darà uno smacco tremendo a chi dice che solo i maschi sono violenti :

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Bosnia-arrestata-ragazzina-mostro/21-12-2011/1-A_000814681.shtml

Nelson ha detto...

Icarus, concordo con te, ma ti chiedo: al di la del termine "femminismo" o "post femminismo", l' importante non è la sostanza di ciò che si deve combattere?

Icarus.10 ha detto...

Nelson, a volte, mi sembra che i tuoi commenti siano dei terzi gradi, ma se serve a chiarire la mia posizione e a svelare errori, ben venga.

Quanto alla tua domanda. No, non è solo una questione di etichetta, ma anche di sostanza, perchè l'etichetta sottende un concetto di fondo. Ora, se si afferma che non tutto il femminismo sia sbagliato(ma solo una parte di esso) e quindi che ad essere completamente sbagliato sia solo una sua presunta "degenerazione"(cioè il "post femminismo" o come caspita lo vogliono chiamare), allora significa che almeno in parte sarebbe vera la propaganda antimaschile, cioè che almeno in passato ci sarebbe stata una oppressione/discriminazione degli uomini nei confronti delle donne, tale da rendere necessario l'avvento del Femminismo "buono", Femminismo che poi sarebbe "degenerato" dando vita al "post femminismo" e via dicendo.

Questa è l'assurda conclusione a cui si arriverebbe.

Unknown ha detto...

Grazie per l'articolo Icarus!
L'ho appena condiviso sul mio blog - http://storieriflessioni.blogspot.com/2011/12/il-mito-della-violenza-di-genere.html !
Jan :)

Icarus.10 ha detto...

Ti ringrazio, Jan!

Optimus Prime ha detto...

@ Nelson : leggi questo
http://antifeminist.altervista.org/risorse/mito_femminismo_buono.htm

PS da sottolineare come le menti del femminismo "buono" ( buono de che????) siano inoltre delle gran razziste, anche contro gli italiani , se mi posso permettere di essere pignolo. Alla faccia del femminismo buono!!!

falco ha detto...

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