martedì 10 agosto 2010

Femminicidio o Maschicidio?

Si parla sempre della violenza contro le donne. Ogni omicidio o altra violenza contro le donne, raccontati dai media con morbosa enfasi, diventa sempre occasione per mettere il genere maschile sul banco degli imputati. "Gli uomini odiano le donne". A sentir parlare questi tromboni, pare chissà quale carneficina contro le donne stia accadendo in Occidente! Roba da WWF per la salvezza di una specie in via di estinzione ;-)Ma per fortuna non è così.
Le donne non rischiano affatto l' "estinzione", anzi sono più numerose degli uomini e mediamente campano quasi 10 anni in più degli uomini(84 anni contro 75 anni degli uomini).

Ma quante sono le donne che vengono uccise in Italia ogni anno "per mano maschile"? Vedendo i dati Istat tra il 2002 e il 2006 e facendo una media, vediamo che il numero medio di donne ammazzate ogni anno è 160, di cui 20 da altre donne. Dunque, 100 è il numero medio di donne ammazzate da uomini. Dato allarmante, certo, ma non tanto per poter affermare che la "prima causa di morte delle donne italiane è la violenza maschile"(1).

E comunque di uomini ammazzati ne sono oltre 500.

Quindi:

Ciò significa che la "violenza maschile" uccide più uomini che donne. (3)

Tra l'altro non tutte queste 100 donne morte ammazzate mediamente ogni anno, lo sono state per motivazioni di  cosiddetta "violenza di genere"(cioè ammazzate da ex mariti mollati e spennati o da ex fidanzati che non si sono dati pace della rottura non voluta del rapporto), ma anche per circostanze inerenti alla criminalità(ad es. rapine) . Ma ammettiamo pure che tutte queste 100 donne ammazzate mediamente ogni anno da mano maschile lo siano state in circostanze di "violenza di genere"(che non esiste, ricordiamo), ciò non  dimostra affatto i vari dogmi femministi sulla violenza maschile. Tra l'altro è assolutamente disonesto e cinico ostentare ed esibire(come fanno le femministe e simili), queste donne ammazzate dai loro ex, al fine di avvalorare questa assurda tesi sessista e femminista secondo cui gli uomini "odiano le donne" e che quindi le ucciderebbero per poter consolidare e riaffermare su di esse il "potere patriarcale e maschile".

Perchè se si prova a fare una valutazione un pò imparizale e meno superficiale, si scopre che le prime vittime, in senso numerico, a seguito di una rottura di un rapporto sono proprio gli uomini. Infatti tutti parlano delle donne ammazzate dai loro ex, ma nessuno parla degli uomini che si suicidano a seguito della rottura non voluta del rapporto e di tutti i disagi e umiliazioni che ne conseguono. Se si guardano i dati, si vede che, in Occidente, il suicidio è un male maschile, cioè è molto più diffuso tra gli uomini che non tra le donne. E tra le principali cause di suicidio, oltre alla perdita(o mancanza) di lavoro(4), figura certamente quella sentimentale, cioè il non aver retto al dolore subito dall'abbandono della moglie(o fidanzata) e talvolta dalla conseguente umiliazione e disagio, in caso di divorzio, di vivere senza casa e/o di non poter rivedere i figli.

Ogni anno, in Italia,mediamente, secondo i dati  Istat,si suicidano circa 2500 uomini(al confronto di circa poco più di 700 donne). Quindi è assolutamente lecito pensare che almeno mille suicidi maschili siano scaturiti dall'essere stati abbandonati e soprattuto da tutti i disagi materiali(in caso di divorzio) che la separazione comporta. Certo, non si può affermare con sicurezza che ne siano almeno mille , ma di sicuro questo numero non può essere inferiore al centinaio(anche perchè tra l'altro, ed è accertato,solo il numero dei padri separati suicidi ogni anno è maggiore al centinaio, quindi mettendoci anche ex  fidanzati ed ex conviventi suicidi, si va ben oltre) Ad ogni modo, quindi,se fossero onesti, quando parlano delle donne ammazzate dai loro ex dopo la fine del rapporto, dovrebbero parlare anche e soprattutto degli uomini che si suicidano a seguito della fine del rapporto. 

Cioè se "L' Amore uccide", come dicono loro, e vero anche e soprattutto che "L'Amore fa suicidare". Come mai la vita spezzata di una donna ammazzata deve valere di più di quella di un uomo suicidato? Bella domanda. Molto semplice la risposta. A voi l'onore e l' onere di darla.

D'altro canto, il tasso di suicidi ci dà un'informazione sul livello di sofferenza e disagio psicologico all' interno fetta di popolazione su cui è stato valutato. E il fatto che tale tasso sia fortemente sbilanciato sul genere maschile, significa che quest' ultimo, mediamente, vive in una situazione di disagio esistenziale ed interiore maggiore rispetto a quello femminile. Depressione, vagabondismo, e alcolismo sono tra le conseguenze più diffuse negli uomini che vengono lasciati dalle fidanzate e mogli.
Ciò oltre a smentire la balla femministe secondo cui vivremmo in una società "androcentrica" caratterizzata da un "potere maschile sulle donne", ci dà anche un buon spunto per dare la chiave di lettura giusta al fenomeno delle tragedie post-separazione. Cioè se la maggioranza(80%) dei suicidi  è maschile e una parte consistente parte di questi suicidi sono scaturiti dalla sofferenza di essere stati lasciati, ciò significa che, in genere, gli uomini vivono con dramma e profonda sofferenza, l'esperienza di una rottura non voluta di un matrimonio o fidanzamento, al punto che in taluni di essi, a volte si sfocia nel suicidio, e in casi, ancor più minoritari, nell' omicidio. E però si parla solo di questo ultimissimo,e minoritario, aspetto, trascurando tutto ciò vi è dietro. L'ideologia femminista è, evidentemente, più importante della vita di queste donne e uomini vittime, rispettivamente, di omicidio e di suicidio.

  Le donne, in genere, non possono capire ciò, perchè nell'ambito dei rapporti con l'altro sesso,  detengono il potere sessuale, sentimentale e legislativo: cioè sono loro che decidono con chi mettersi e a chi devono dare "due di picche";sono loro che decidono a chi la devono dare e a chi no; sono loro che decidono di rompere il rapporto(fidanzamento o matrimonio); e infine sono loro che in caso di divorzio si vedono affidati i figli e quindi, di conseguenza, casa(anche se del marito), alimenti e mantenimenti vari, il tutto, ovviamente, a danno dell'ex marito.Però, talvolta,anche se raramente, queste situazioni possono capitare anche a parti invertite, cioè abbiamo casi in cui è lei a vedersi mollata, fregata e umiliata dal marito o fidanzato.  Ed ecco che in questi casi, anche nelle donne vediamo depressioni e strazio e suicidi, talvolta, anche casi di incallite e violente stalker(5). Solo che sono casi molto rari, o comunque minoritari, e pertanto non possono ingenerare nessun fenomeno esteso e generalizzato(6), come invece accade tra gli uomini.


Si vorrebbe l'uomo come un robot, un giocattolo, cioè privo di sentimenti e pertanto obbligato a subire senza fiatare e senza batter ciglio lo strazio di un abbandono da quella persona con cui aveva condiviso per anni e anni sentimenti, cuore, anima e beni materiali, e spesso  l'umiliazione e la beffa-in caso di divorzio- di doversi vedere mandato via di casa(dalla propria casa, nella quale magari lei vive con la sua nuova fiamma) e di essere spennato economicamente e materialmente, nonchè essere precluso dal poter rivedere i suoi figli. Lo stato d'animo di quegli uomini che subiscono questo strazio e questa umiliazione non viene preso nemmeno in considerazione.

"Gli uomini uccidono le donne per difendere il patriarcato!"  Questa è la beffarda spiegazione che ne danno tv, giornali ed "esperti". Anzichè, quindi, cercare di analizzare in modo imparziale e costruttivo questo fenomeno in modo tale da poter intervenire alla base per cercare almeno di arginare questo fenomeno, si opta per la stupidità ideologica, altrimenti poi non è possibile fare vittimismo gridando per tv e giornali e ai quattro venti che "gli uomini uccidono le donne".

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Ma al di là di tutto, tiriamo le somme. Prima abbiamo visto che ogni anno, in Italia, il numero medio di donne ammazzate da uomini si aggira sui 140/150. Ma abbiamo anche visto che, in generale, per ogni donna ammazzata vi sono oltre 3 uomini ammazzati e almeno( di sicuro di più) altrettanti uomini suicidatosi per non aver retto al dolore di essere stati lasciati(nonchè un esercito di milioni di depressi e distrutti moralmente e interiormente). Risultato: in Italia, per ogni donna uccisa, abbiamo almeno una decina di uomini uccisi tra omicidi e suicidi. Il rapporto è eloquente e significativo su chi tra i due generi, maschile e femminile, stia messo peggio in termini di morti violente e di disagio interiore e psichico.


Ma sorge ancora un' altra questione. Ciò che molti, anzi quasi tutti, dimenticano è quello  di chiedersi di quante vite di donne ogni anno, nel piccolo e nel grande, vengono salvate da uomini e quanti uomini muoiono, o comunque, si sacrificano duramente anche a scapito della propria salute, per salvare donne! Nessuno ne parla, ma per ogni donna ammazzata da un uomo, vi sono tantissime, un numero indefinito di donne salvate da un uomo,in sala operatoria, oppure in terapia, oppure tra le fiamme di un incendio(lode ai pompieri), oppure tra i rottami dell'auto distrutta dall' incidente, oppure tra le macerie di un terremoto o tra i flutti di un' inondazione, oppure tra le bracce del marito, e così via. E inoltre nessuno si chiede di quanti sono gli uomini che in guerra e nel lavoro(nella acciaierie, nelle fabbriche, nelle miniere, sulle impalcature..mentre le sculettanti e milionarie  Barbara D'Urso varie si lamentano di essere "oppresse dagli uomini"), e in altre circostanze rischiose, perdono la vita al posto delle donne. I morti sul lavoro sono nella quasi totalità maschili(98%), ma ovviamente, non è politicamente corretto dirlo, altrimenti poi come si fa a parlare a vanvera descrivendo questa società come "maschilista e androcentrica"?(7)
In entrambi i casi,a parti invertite, eccetto, in pochi casi che pure ci sono e sono innegabili, non si può dire che succeda altrettanto, a meno che in questione non ci sia la propria prole(la tenerezza e lo spirito di sacrificio che può avere una madre nel sacrificare la propria vita per salvare quella della prole, è davvero grandiosa e commuovente)

Quindi, in Occidente, per gli uomini, rispetto alle donne, al maggior numero di morti ammazzati e di suicidi, si aggiunge anche un numero indefinito, ma spaventosamente grande, di uomini morti e feriti per salvare donne e per svolgere ruoli e mansioni  di utilità pubblica(costruire case, ponti, scavare, ecc)che nessuna donna svolgerebbe mai, oltre che uno stato di profondo abbattimento e disagio collettivo. Un vero e proprio Maschicidio, altro che Femminicidio!

 Tutti sappiamo come vanno le cose(anche chi fa finta di non saperle queste cose). Sin da quando è nata l'Umanità, il ruolo dell' uomo è sempre stato quello di proteggere la donna, e quindi  anche morire per lei e al suo posto, a casa, come in guerra, come in situazioni di emergenza, come nel lavoro e quant'altro(8). Un ruolo che a me non piace, non mi è mai piaciuto,ma che le donne, da sempre, non solo hanno accettato, ma hanno anche voluto e recriminato con forza: richiedere la sicurezza fisica ed economica dal proprio partner uomo, e di essere dispensate dall'assumere i ruoli e mansioni più rischiosi, faticosi e usuranti,anche ai tempi di oggi, in barba alla loro tanto sbandierata "parità". Ed ecco che l'uomo ha sempre accettato questo ruolo, mai ribellandosi, ma assumendolo,  a torto(secondo me), come un qualcosa di naturale, di obbligatorio, di ineluttabile.

Ed ecco perchè nonostante ciò, molti uomini subiscono in modo  compiacente le valanghe di infamie e calunnie che le becere femministoidi, intellettualini e intellualine da solotto, tv e giornali, lanciano contro il genere maschile, e anzi, pur di apparire "fighi" davanti alle loro mogliettine.fidanzatine o donne da corteggiare, molti uomini sono disposti  anche ad infamare, umiliare, e non poche volte, anche a massacrare e uccidere, altri uomini. Ecco, allora, che mi rendo conto che questo Maschicidio avviene anche un pò per colpa di  una parte degli uomini stessi, oltre che dell'arroganza femminista.

Note

1)Affermazione smentita in questi giorni anche da Amnesty che ha rettificato e corretto una sua precedente affermazione.
2) Da notare come questa notizia è stata presentata dalla Ansa in un altro modo, ma con uguale significato: "è una donna una vittima su quattro". Ciò per dirottare  l'attenzione del lettore sulle donne vittime, come se solo gli uomini dovessero essere vittime di omicidio.
3) Tra l'altro, nessuno parla degli infanticidi materni, i quali sono una vera e propria emergenza.
4) Quando un uomo si suicida per mancanza, o perdita, di lavoro, generalmente, lo fa per la disperazione di non poter sfamare figli e moglie.
5) Qui vi sono alcune note sullo "Stalking" al femminile.
6)Qui vi sono alcune noti interessanti a riguardo dei suicidi dei padri separati(quindi costutuiscono solo una parte dei suicidi per questione sentimentali, infatti vi sono anche fidanzamenti e convivenze)
http://www.genitorisottratti.it/2010/04/omicidio-e-suicidi-fra-genitori.html
http://www.papaseparatiliguria.it/?p=1797
7) Si legga qui sulla tragedia maschile dei morti sul lavoro.
8) Si legga questo articolo "Alla scuola del Titanic".

18 commenti:

Anonimo ha detto...

La gigantesca opera sulla quale siamo impegnati esige un coraggio straordinario. Passione e freddezza devono essere unite e questo tuo intervento ne è un ottimo esempio.

Rino

Icarus.10 ha detto...

Grazie tantissimo, Rino!!!

Unknown ha detto...

Sei vergognoso. E se non te ne rendi conto da te provo a spiegartelo: vergognoso è equiparare omicidio e suicidio, mentre il primo è la distruzione di un'altra persona, la più totale mancanza di rispetto verso essa, il suicidio è una scelta che una persona compie su sé, non a discapito di altri.
Sostenere poi che il suicidio sia quasi un omicidio indiretto è assurdo, ma tanto la misoginia sempre con assurdità si giustifica.
Ed un'altra cosa: non esistono gli uomini abbandonati, non mi pare che siano cani gli uomini che possano essere abbandonati. Esistono relazioni che finiscono. E se un uomo ha diritto di lasciare una donna, perché una donna non ha diritto di lasciare un uomo?

P.S. Forse è il caso di studiare un po' l'italiano.

Icarus.10 ha detto...

"Embè? e che fa che si suicida, l'importante è che lo faccia lontano da me in modo tale da non sentire il puzzo di sangue perchè non voglio rovinarmi la giornata. La colpa è sua che si è suicidato, perchè è un debole".

Questo sembra essere il ragionamento della signorina Emanuela: la persona disperata che si suicida va messo in gradino sotto a quella che viene ammazzata da un altro, e un pò, come ragionavano i nazisti, la colpa è del "debole" che si suicida, non del "forte" e cattivo che lo induce a suidarsi. Il forte va avanti, il debole soccombe. Filosofia di vita, descritta e insegnata sui manuali nazisti degli anni 30.

Io non ho messo sullo stesso piano un omicidio e un suicidio, semplicemente perchè sono azioni differenti con dinamiche differenti.Anche se comunque il risultato non cambia: una persona ammazzata.

Se ho parlato di suicidi è per due motivi. Il primo è per evidenziare che in caso di abbandono, un uomo tende più a far del male a se stesso(suicidio, alcoll, depressione) che non alla ex compagna(cioè l'omicidio, o stalking). Il secondo è per evidenziare che il suicidio è un male maschile in Occidente(che tra l'altro non avviene solo per cause sentimentali),e quindi ho aggiunto anche altri mali che tipicamente colpiscono i maschi e non le femmine(i morti sul lavoro, la solitudine, i senza tetto, ecc).

Questa sarebbe la società "maschilista". Of course.

p.S: mi sa che dovresti studiare tu un pò di italiano, dal momento che non sai la differenza che c'è tra una relazione finita spontanemante(e quindi consensualmente da entrambre le parti) e un abbandono, cioè quando uno dei due molla per un pretesto, o alla minima cosa storta, il suo partner con cui magari stava insieme da anni e anni. Soprattutto dovresti studiare un pò di lezioni di umanità, in quanto non sai che la Libertà non implica essere liberi di ferire i sentimenti del prossimo.Ma che parlo a fare di sentimenti e umanità con le femministe? mica avete sentimenti e umanità!

Icarus.10 ha detto...

Ho ricevuto il commento di una provocatrice femminista(o un ometto zerbino, non cambia nulla) che in quanto irricevibile è stato rifiutato.
Vedi, femminista, noi Antifemministi a differenza di voi del Popolo Bue, non facciamo questa stupida gara su chi tra maschi e femmine uccide di più in quanto la violenza non ha sesso e non può essere quindi giudicata in base al sesso. Se facciamo presente che il numero di maschi ammazzati è molto superiore a quello delle femmine ammazzate non è per dimostrare che sono vittime delle femmine(come invece fate voi a parti invertite) ma è per evidenziare che in questa società che voi definite "maschilista" e "femminicida" sia gli uomini che le donne ammazzano più uomini che donne(e anche se fossero solo gli uomini ad uccidere gli uomini, il risultato non cambia: gli uomini uccidono più uomini che donne). Dire che ogni 4 morti ammazzati 3 sono maschi, vuol dire che in questa società "maschilista" un uomo ha una probabilità 3 volte superiore ad una donna di rimanere ucciso, a prescindere dal sesso dell' assassino. Idem, per il suicidio. Se diciamo che la stragrande maggioranza dei suicidi è maschile non è per addebitare una colpa alle femmine(noi siamo ben lungi da queste vostre stupide gare di Genere su chi tra maschi e femmine è più "cattivo) ma per mettere in evidenza come in questa società che voi definite "maschilista" i maggiori pesi e responsabilità sociali da sempre sono ricaduti e ricadono sugli uomini. Se questa società fosse "maschilista", gli uomini vivrebbero più felici e con meno carichi, e quindi si suiciderebbero di meno e verrebbero ammazzati di meno rispetto alle femmine. E invece accade l'esatto contrario, e quindi ciò non si concilia affatto con quella che voi definite società "a misura di maschio". E proprio l'esatto contrario, gli uomini da sempre discriminano se stessi a beneficio delle donne("prima le donne e i bambini", e le donne hanno sempre non solo accettato ma anche voluto e preteso dagli uomini questo ruolo di "cavaliere" in nome della loro "sicurezza e protezione".
Quindi era questo il senso di questo post. (continua)

Icarus.10 ha detto...

(segue)
"siamo rimasti che 140 donne vengono uccise dagli uomini ogni anno"

Non tutte queste 140/150 donne ammazzate lo sono per mano maschile.

"sicuramente ce ne saranno di donne che lo fanno, ma in quanta percentuale? "

Non è assolutamente certo che il numero di uomini ammazzati da donne sia minore rispetto al numero di donne ammazzate da uomini. I dati ufficiali sono una cosa, quelli reali un'altra cosa. Inoltre si può causare la morte di una persona anche indirettamente e/o per conto di terzi. Gli uomini almeno quando ammazzano una donna hanno il coraggio di farlo con le loro stesse mani e assumendosene le responsabilità,e questo anche perchè nella stragrande maggioranza dei casi questi non sono omicidi premeditati ma scaturiti da raptus di follia a seguito di un' ingiustizia subita(ciò ovviamente non giustifica questi crimini, sia chiaro), invece le donne assassine di uomini da brave vigliacche qual sono non uccidono a seguito di raptus ma premeditatamente per abietti motivi di interesse personale(liberarsi del marito a favore dell'amante o impossessarsi dei suoi soldi, etc)e non hanno le palle per farlo con le loro stesse mani e quindi pianificano e architettano il crimine in modo tale da non avere sporche le mani, ricorrendo quindi o all'amante che agisce per conto suo oppure al veleno(e in tal caso l' omicidio è difficilmente rilevabile in quanto viene addebitato ad un malore naturale, tipo infarto o ictus)


"e poi non sono certo le donne a volere il suicidio degli uomini, ma essi lo vogliono per se stessi..."

Allora, crudele femminista, e se io ti dicessi che quelle donne stuprate che si suicidano lo vogliono per se stesse e che quindi la colpa non è dello stupratore? Bene, allora per par condicio dico pure io la stessa cosa. Così siamo pari. Chi fa del male ad un'altra persona provocandogli un suicidio, è il responsabile, almeno moralmente, di tale suicidio. E comunque non mi riferivo solo ai suicidi dovuti alle angherie delle donne, ma in generale,proprio per sottolineare come in questa società cosiddetta "maschilista" i principali disagi ricadono sugli uomini.

Carlo ha detto...

Qualche anno fa feci un po' di ricerche per sostenere uan discussione con una amica molto accanita, arrivando alle tue stesse conclusioni.

Ciò mi conforta.

Ovviamnte i commenti erano IDENTICI.

Ma 'altra parte questa vive chiusa in casa da anni e si suicida una volta al mese...

anna maria mangia ha detto...

Siccome cercavo qualche informazione sulla espressione maschicidio, usata dal questore di Brindisi,(circa la vicenda di un uomo arso vivo da una donna,sua amante,o ex non saprei dirlo con precisione, ho letto questo articolo, datato ma interessante.Personalmente ritengo che l'informazione pubblica, specialmente i tg, si divertano a creare delle paure, quantomeno ad ingigantirle in maniera da creare panico;portano a far credere che il padre o il fratello con quale dividi il tetto o il piatto di pasta, sia il tuo peggior nemico e se non è ancora tuo nemico,sicuramente lo sarà in futuro.Mah!Poco fa sul tg tre, non hanno minimamente accennato alla vicenda di questo imprenditore, trovato morto nelle campagne e arso vivo.In un primo momento si è collegato l'omicidio, con i problemi avuti in passato con la malavita, e ora invece, si scopre che una donna gli ha gettato adosso della benzina, probabilmente con l'aiuto di un complice.La diabolicità di un gesto simile è impressionante.Il tg tre,ripeto non ha dato la notizia, magari, l'accenno ad "una svolta delle indagini" lo si poteva anche fare, e invece ti piazzano l'ennesimo servizio sulla udienza della donna stuprata in India e successivamente, il servizio di una donna italiana, che si è rivolta ad un centro antiviolenze, quasi a voler paragonare la situazione che vive la donna in India,alla situazione della donna in Italia.

Icarus.10 ha detto...

@Anna Maria: Grazie per il commento.
Non conoscevo nemmeno io questa terribile notizia, proprio per questo da un bel pò ho rinunciato a seguire l' "informazione" ufficiale dei tg e giornali vari. Come ben dici, i tg creano allarmismi sociali, e ciò al fine di creare una guerra fra i sessi e criminalizzare l' ambiente familiare e domestico. Distruggere i rapporti tra padri e figli, tra mariti e mogli, tra nonni e nipoti. Questo è l' obiettivo primario-non certo velato ma esplicitamente dichiarato- che si prefigge il sistema culturale e politico femminista. E questo perchè per il femminismo la famiglia è "patriarcato".

Comunque, non so se la sapevi già, segnalo un'altra atroce notizia di pochi mesi fa su cui i tg e i grossi quotidiani tacquero: una donna gelosa seviziò il marito evirandolo, poi lo sodomizzò con un tubo di marmo squartandogli l' intestino, facendolo morire dissanguato dopo molte ore di atroce agonia. Eppure lei è a piede libero.:

http://firenze.ogginotizie.it/136950-livorno-moglie-evira-il-marito-testicoli-e-intestino-trovati-sfondati/
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_14/gasperetti-livorno-uomo-evirato_b9f8194a-9da5-11e1-99ad-758cf3da80f7.shtml

Mai vista, in Italia, una così efferata modalità di omicidio. Eppure nessuno ne ha parlato, perchè a commettere questo feroce crimine è stata una donna. Lascio immaginare cosa sarebbe successo se questo crimine lo avesse compiuto un uomo nei confronti della sua moglie.

Anonimo ha detto...

Alessandro

Probabilmente le donne stanno attraversando un momento di conflitto con se stesse, vedono nemici ovunque: madri padri, maternità, lavoro, suoceri, nonni, televisione, a breve faranno una campagna contro il maltempo tacciandolo di maschilismo se sono appena uscite dal parrucchiere.
Bisogna assecondarle dove si può, spiegargli che la violenza è un problema generale e che tacere su maschicidi ( che poi non esistono femminicidi ne maschicidi ci sono i delitti stop)
Poi attenzione, questa campagna sta facendo più male alle donne che agli uomini.

Icarus.10 ha detto...

Ciao Alessandro, benvenuto, e grazie per il tuo commento che condivido.
Per quanto riguarda il termine "maschicidio" sono d'accordo con te, nemmeno "maschicidio" andrebbe bene, infatti ho usato questo termine, come provocazione, solo per sottolineare che se esiste il "femminicidio" allora dovrebbe esistere anche il "maschicidio".

Anonimo ha detto...

Vorrei dire ad Icarus che il suo articolo – peraltro bello e condivisibile al 100%! - è perfino un po’ “morbido” nei riguardi di una vera e propria vergognosa campagna d'ODIO e discriminazione contro il genere maschile, fondata su FALSITA' ripetute, che assomiglia moltissimo al metodo criminale di propaganda di Hitler e Goebbels: ripetere continuamente una menzogna, finchè non viene creduta.
E qui mi ricollego a quanto detto da una femminista, che sosteneva il mostruoso decreto sul femminicidio dicendo che a suo avviso molti uomini riterrebbero di "poter fare quello che vogliono delle loro donne", e citava la sua esperienza di donna perseguitata da un uomo che la minacciava di morte, ritenendo che moltissime donne non denuncino le violenze domestiche.
Oppure al vergognoso articolo comparso qualche settimana su un settimanale femminile, secondo cui ben il 20% degli uomini sarebbe “violento”, perché – sulla base di loro elucubrazioni senza capo né coda – solo 1/20 delle donne denuncerebbe le “violenze” che subisce.
Poi però si scopre – ed è ridicolo se non fosse vergognoso! – che un sondaggio considerava “violenza” anche la critica dei compagni sull’abbigliamento delle loro donne!!
Dal che si desume che evidentemente oggi gli uomini – per queste femministe deliranti e profittatrici – devono servire ad una solo cosa: fornire il loro bancomat e tacere!
Che ci siano uomini violenti, prepotenti, financo omicidi è vero, purtroppo, ma questo non autorizza a trasformare le 60 donne (su 30 milioni!) uccise per ragioni di genere da un uomo in Italia (meno della metà delle donne uccise ogni anno: le altre sono uccise per motivi di lucro, interesse, follie familiari, eutanasia, ecc., che non hanno motivazioni di genere) in un'emergenza nazionale!
Se una donna obiettivamente ha solo 1 probabilità su 500.000 di trovare un pazzo che la uccide perché non si rassegna ad un rifiuto o alla fine di una relazione, E' CRIMINALE diffondere l'idea che tutti gli uomini siano potenziali assassini, o maniaci, tali da giustificare leggi speciali e discriminatorie contro di loro.
Sarebbe come se - visto che esistono madri assassine che ammazzano i loro figli piccoli - se ne facesse un'emergenza nazionale, e si permettesse ai padri di cacciare di casa le madri, su semplice denuncia, a fronte di un loro presunto comportamento aggressivo.
Eppure è quello che hanno fatto contro gli uomini con decreto sul "femminicidio", giustamente denunciato come incostituzionale dagli Avvocati delle Camere penali, in quanto dà alla polizia il potere di cacciare di casa un uomo presunto "violento", senza rigorose indagini della magistratura, e senza PROVE evidenti, contro ogni regola di civiltà giuridica.
C’è poi un dato AGGHIACCIANTE che anche donne PM (dr.ssa Barbara Bresci, dr.ssa Carmen Pugliese) serie e competenti, che si occupano di stalking, e lo stesso Min. degli Interni e le Procure hanno già messo in rilievo:
OLTRE IL 50% DELLE DENUNCE PER STALKING E' FALSO!!
https://it-it.facebook.com/vifast
La legge sullo stalking, dal 2009, è stata strumentalizzata da persone che l'hanno usata per colpire il partner nel corso di separazioni, ad esempio per ottenere l'affidamento dei figli, l'assegnazione della casa, ecc.,

(1a parte)

Anonimo ha detto...

(2a parte)
oppure le false denunce sono state presentate da persone che volevano - con la scusa dello stalking - colpire persone con cui avevano conflittualità di vario tipo: professionale, vicini di casa, controversie contrattuali.
Anziché spendere i soldi in cause con gli avvocati, hanno preferito tentare "la scorciatoia" della falsa denuncia per stalking, calunniando e a volte rovinando con false accuse persone innocenti.
Anche se poi a volte è finita che la denuncia è divenuta un boomerang, e si sono trovate indagate per calunnia.
E faccio notare che anche le donne, nel 23%, sono state oggetto di denunce, non di rado false, per stalking e molestie.
Quindi una legge nata per proteggere le donne nel 2009, è stata usata non di rado calunniosamente contro di loro, così come loro l'hanno usata spesso con violenza contro gli uomini.
Allo stesso modo in cui qualunque assicuratore sa bene che una larga % di denunce di sinistri è falsa, ormai anche le denunce per stalking sono in gran parte false, e fanno perdere tempo e risorse (che potrebbero essere impiegate per indagare su reati VERI) a polizia a magistratura.
Leggetevi questi dati su questo sito, molto ben documentati, e vedrete che la violenza non è solo maschile!
http://violenza-donne.blogspot.it/2013/04/femminicidio-2012-confermata-finalita.html
Infine, vorrei fare notare che non è con la paura, con l'allarmismo, con l'eccesso di leggi e presunte tutele che si miglioreranno i rapporti tra uomini e donne.
Anzi! Così come un eccesso di tutele verso i dipendenti porta ad un aumento di disoccupazione, perché li rende più costosi, allo stesso modo un eccesso di leggi per tutelare le donne contro un inesistente "femminicidio" , alla fine si ritorcerà contro di loro.
Diceva un imprenditore - falsamente accusato di stalking da una dipendente che lo aveva calunniato per ritorsione contro un mancato aumento di stipendio - che NON avrebbe più assunto donne, per non rischiare più false denunce, e per non rischiare di dover chiudere l'azienda.
Quindi, vedete bene che questa isteria, questa paranoia, questo continuo voler diffondere una paura per un pericolo che non esiste, non farà altro che aumentare la diffidenza, l'incomprensione, le distanze tra i generi.
E' questo che volete, donne?
Continuando a lamentarvi verso gli uomini italiani - che sono molto migliori degli uomini di altri paesi! - con queste isterie femministe, alla fine nel giro di qualche anno vi troverete ad essere governati da uomini talebani, molto più prolifici, e a finire come le donne nei paesi islamici: a casa, senza possibilità di lavorare, con chador o burkha.
Perché poi il dato più importante è che, rispetto a soli 30-40 anni fa, la violenza contro le donne è decisamente DIMINUITA. Negli anni '60-'70 c'era ancora il delitto d'onore nel codice, un uomo poteva uccidere la moglie che lo tradiva e al più rischiava 7 anni di condanna.
(fine 2a parte)

Anonimo ha detto...

(3a parte)

Addirittura non esistevano sanzioni contro i maltrattamenti in famiglia, bastava che un uomo . se denunciato - dicesse di aver picchiato la moglie perché lo tradiva, o rincasava tardi, ecc., e nessun giudice lo condannava.
I delitti verso le donne erano il DOPPIO, rispetto ad oggi, addirittura non si facevano quasi indagini sui delitti con vittime prostitute.
Insomma, se 30-40 anni c'era discriminazione verso le donne, senza dubbio, ed era ingiusto, ora è vergognosamente ingiusto ed anticostituzionale che si varino leggi che discriminano contro gli uomini.
ORA SI ESAGERA IN SENSO OPPOSTO!!
Ogni anno vengono uccisi 3,5 volte più uomini, rispetto alle donne, e ben il 97% degli infortuni sul lavoro ha come vittime gli uomini.
EPPURE SEMBRA CHE OGGI LA VITA DEGLI UOMINI NON CONTI NULLA, CONTA SOLO LA VITA DELLE DONNE!
VERGOGNA, QUESTA NON E' PARITA', QUESTA NON E' LOTTA PER L'UGUAGLIANZA, QUESTA E' DISCRIMINAZIONE DI GENERE!!
E LO SCRIVE UNO CHE IN PASSATO SI ERA BATTUTO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI CONTRO LE DONNE SUL LAVORO, NON FONDATE SUL MERITO, MA UNICAMENTE SULLA LORO IDENTITA’ SESSUALE.
MA ORA SIAMO ALL’OPPOSTO, ALLE DISCRIMINAZIONI LEGALI INCOSTITUZIONALI CONTRO GLI UOMINI, ALLA MISANDRIA, AL DISPREZZO PER IL MASCHIO BOLLATO COME VIOLENTO, MOLESTATORE, FINO AL DELIRIO DI RITENERE CHE LA VITA DI UN UOMO VALGA MENO DI QUELLA DI UNA DONNA!!!
RIBELLIAMOCI!!
Albert


Romina ha detto...


Non mi son mai piaciute le lotte di genere, non mi piace come è scritto l'articolo perciò, ma concordo con il fatto che i media mettono molto in risalto certe cose invece di altre in alcuni periodi; si la violenza in generale è emergenza ma è più allarmante quando la violenza accade fra persone che hanno scelto di stare insieme, fra persone legate da amore e/o fra persone con legami di sangue e ciò induce a cercare di capire perché anche in queste " zone d'amore" scatti l'odio quello violento

Romina ha detto...


Non mi son mai piaciute le lotte di genere, non mi piace come è scritto l'articolo perciò, ma concordo con il fatto che i media mettono molto in risalto certe cose invece di altre in alcuni periodi; si la violenza in generale è emergenza ma è più allarmante quando la violenza accade fra persone che hanno scelto di stare insieme, fra persone legate da amore e/o fra persone con legami di sangue e ciò induce a cercare di capire perché anche in queste " zone d'amore" scatti l'odio quello violento

Romina ha detto...

..ma ti assicuro che ho sofferto da piccola e tutt'oggi di mentalità maschilista che hanno alcune persone sia maschi che femmine

Icarus.10 ha detto...

Romina, nemmeno a me piacciono le lotte di Genere, ecco perchè l' esistenza di questo blog che contesta e smonta il dogma femminista, oggi divenuto pensiero unico, secondo cui le donne sono le vittime e le oppresse, mentre gli uomini i privilegiati ed oppressori.Sono cose, queste, che invece non hanno sesso. Ed è questo che evidenzio e che ho evidenziato in questo articolo e in questo blog. Non capisco quindi come tu faccia a vedere in questo articolo una "lotta di Genere".

Per quanto riguarda invece la tua affermazione secondo cui "la violenza è più allarmante quando la violenza accade fra persone che hanno scelto di stare insieme", bè questa è la classica interpretazione femminista che ne danno i Media e gli esperti, cioè secondo cui gli uxoricidi contro donne avvengono in logiche familiari di coppia, di qui gli slogan femministi "l' amore uccide", "amore criminale"(e su questo slogan la Rai fa anche una trasmissione di chiaro stampo femminista), in realtà avvengono a causa dello sfascio di coppia.

Non so cosa tu intenda per "maschilismo", di sicuro un gran numero di uomini soffre per via del Femminismo, non solo di molte donne e uomini, ma anche di quello dello Stato e delle Istituzioni.