venerdì 6 agosto 2010

Giustizia di classe e di genere

Questo è un mio articolo che ho pubblicato su Uomini Beta:

Ormai non si contano più i suicidi dietro le sbarre. Una vera e propria carneficina di Stato.  Il carcere è sessista(prevalentemente rivolto contro gli uomini e per i cosiddetti reati sessuali e “stalking”), classista(prevalentemente rivolto contro gli appartenenti alle classi sociali più deboli, e tossicodipendenti) e razzista(prevalentemente rivolto contro gli immigrati extracomunitari). 

Il carcere è la forma più eclatante e cruda di vendetta di questa società ipocrita e “perbenista”, nonchè la massima espressione della Repressione di Stato. Il carcere, semplicemente, va abolito,al massimo va riservato solo ed esclusivamente agli autori di omicidio (e comunque in altri tipi di carcere, non quelli disumani che abbiamo). Per gli altri reati, pene alternative al carcere. E’ assurdo che negli anni 2000, per punire i reati(e quelli inventati tali) vi sia ancora questo barbaro ed efferato strumento di distruzione quale è il carcere. Questa società "Tette&Culi" non tollera la comprensione sociale e umana, ma vuole solo vendetta di Stato. 


E così mentre da un lato ci si lamenta della tragica situazione all’ interno della carceri(quale il sovraffollamento) dall’ altro lato ci si oppone ad indulti, amnistie e a depenalizzazioni, e si invocano "l' inasprimento delle pene" per alcuni reati(in particolar modo,la cosiddetta violenza sessuale), l’inserimento nel codice penale di pseudoreati(quali il cosiddetto "Stalking" per punire gli ex mariti o fidanzati distrutti dal dolore dell'abbandono che "osano" telefonare le loro ex) e provvedimenti restrittivi nelle garanzie processuali e carcerarie, quali il “decreto anti stupri” formulato nel marzo 2009 dal governo Berlusconi e Lega(e con i voti favorevoli di una parte della sedicente opposizione di “sinistra” e l’appoggio di sedicenti giuristi democratici), più oltre ai tanti provvedimenti contro i più sfigati ed emarginati. 


Tale decreto “anti stupri” rappresenta un precedente nella legislazione penale Europea, e può definirsi un vero e proprio “Patrioct Act” dei reati sessuali,perchè per la prima volta viene inserito il concetto “di obbligo di carcere preventivo” in attesa del processo e di divieto di misure alternative al carcere in casi particolari(quali ad es. motivi di salute). Per nessun reato, nemmeno per l’omicidio e la strage, sono previsti questi obblighi e restrizioni(cioè il giudice valuta caso per caso le misure restrittive). Invece, in forza di queste leggi e normative che da oltre quindici anni si stanno susseguendo sull’ onda delle terroristiche campagne mediatiche e femministe sulla violenza sessuale(etichettata dalle femministe e simili come “omicidio dell’anima”, offendendo quindi le vittime di omicidio e loro cari), tali anticostituzionali obblighi e divieti sono previsti solamente per il reato di violenza sessuale(1), al punto che sia il Csm(consiglio superiore della magistratura) che una recente sentenza della Corte Costituzionale hanno sollevato seri dubbi sulla costituzionalità di queste normative e leggi sulla violenza sessuale, in particolare, il “decreto anti stupri” del marzo 2009. 


Capirete bene, quindi, che sulla base di queste leggi e normative anticostituzionali e liberticide e del clima di linciaggio mediatico e popolare nei confronti degli accusati e/ condannati di reati sessuali, come possa essere tragica la situazione di questi ultimi.Nei loro confronti non vi è nessuna forma di pietà, di comprensione umana e sociale. Etichettati come “mostri”, “porci” e “orchi” dai media e dal popolobue sanguinario e stolto, questi infelici poveri cristi in carcere vedono un vero e proprio inferno: pene elevatissime e sproporzionate(come, e a volte, più dell’ omicidio), senza nessuna benchè minima possibilità di sconti per buona condotta o di arresti domicilari in casi particolari(come detto prima, per questa fattispecie di reato è stata abolita la Legge Gozzini), pestaggi, isolamenti, linciaggi da parte sia delle guardie che degli altri detenuti(condannati per reati non sessuali). Per loro, insomma, è prevista una vera e propria morte sociale e giuridica, e a volte, umana. Usati e trattati come capri espiatori dall’ ipocrisia sanguinaria di questa esibizionista società Tette e Culi.

Va superata l’idea del carcere, la punizione non può e non deve consistere nella reclusione del reo(o presunto tale) in una cella per anni e anni, ma bisogna investire sulle pene alternative alla detenzione. Bisogna liberarsi della “filosofia” del carcere come unico strumento di opposizione e di punizione per i reati. Il carcere è Repressione. Noi, invece, dobbiamo essere per la Libertà, per i diritti umani, e per la comprensione sociale e umana. Una società senza discriminazioni sociali, sessiste, senza carceri, senza pene di morte, senza torture, senza guerre.E’ difficile, ma non è utopistico. Bisogna liberarsi dsl giustizialismo(uso questo termine non nel senso berlusconiano della sua accezione, ci siamo capiti) e respingere ogni forma di culto di “legge e ordine”.


Note
1) In effetti l'obbligo del carcere e della carcerazione preventiva è prevista in taluni e gravi casi nell'ambito dei reati di mafia. Per questo il CSM(Consiglio Superiore della Magistratura) contestò l'equiparazione del reato di violenza sessuale a quello di mafia.

3 commenti:

Jessica Moh ha detto...

Ho letto tutto perchè incuriosita... e ne è valsa la pena.. anche se avrei aprezzata più sintesi! ;)
kisses Jessica

Icarus.10 ha detto...

Uhm..non mi sei nuova ;)
Sì, lo so, a volte sono un pò prolisso ;))
Kisses

Anonimo ha detto...

Hai ragione, il carcere va abolito perché CI costa. Io non vedo proprio perché si debbano pagare vitto e alloggio ad un criminale. Ma quali pene alternative? La sedia elettrica?